Si tratta di un'infezione causata da una variante della Chlamidia trachomatis che provoca una malattia cronica; è rara in Europa ma può essere decisamente più diffusa in Sud America, in Asia ed in Africa. Negli ultimi anni sono stati rilevati solo due casi a Torino ed uno a Milano.
Il contagio avviene attraverso piccoli abrasioni o taglietti della pelle e delle mucose durante i rapporti anali, vaginali ed orali.
La malattia può avere tre stadi. Nello stadio iniziale compaiono un gonfiore simile ad un foruncolo oppure una piccola ulcera; talvolta i sintomi sono quelli di un'infiammazione delle vie urinarie. Questi disturbi, che guariscono rapidamente tanto da passare spesso inosservati, sono accompagnati da un piccolo rigonfiamento delle ghiandole inguinali. Dopo un periodo variabile tra 10 giorni e sei mesi, comincia il secondo stadio: compare una grossa ghiandola inguinale dolente al punto che talvolta obbliga il paziente a camminare curvo per il dolore; ci sono febbre, malessere generale, tosse e mal di testa. Dopo poche settimane la ghiandola scoppia facendo uscire pus e lentamente la ferita guarisce lasciando profonde cicatrici. In altri casi questa seconda fase avviene nell’ano e quindi ci sono prurito, ulcere anali, dolore e perdite di liquido o pus, febbre, disturbi intestinali. Se la malattia non viene curata con antibiotici entriamo nel terzo stadio dove si osserva la ricomparsa di ulcere genitali accompagnate da cicatrici che portano, dopo anni, a gonfiore cronico degli organi genitali e restringimenti dell’ano.
Sono molte, tutte gravi e sono quelle che si osservano nella terza fase di malattia.
La donna non trasmette la malattia mentre è incinta ma il bambino si infetta alla nascita attraverso il canale del parto; in questi casi l'infezione causa una grave malattia nel bambino.
Recentemente sono state descritte alcune piccole epidemie di LGV in persone sieropositive in cui l’infezione si presenta più grave e difficile da curare: in queste piccole epidemie predomina la malattia anale.
Per fare la diagnosi i medici usano diversi test di sangue o test eseguiti sul liquido che trasuda dalle ulcere. La malattia ha un decorso cronico; si cura con cicli di antibiotici per tempi lunghi e, in qualche caso, si deve ricorrere alla chirurgia per le complicanze.
Tutti i partner con cui si sono avuti rapporti nel mese precedente andrebbero avvisati, avviati ad un controllo medico e trattati anche se non hanno disturbi. E’ necessario astenersi dai rapporti sessuali sino alla fine della terapia per evitare una seconda infezione.
Il sesso sicuro previene il contagio e il preservativo, in particolare, offre una protezione discreta anche se non totale.