E’ dovuta ad un batterio, la Chlamydia trachomatis, che si trasmette con i rapporti sessuali ed è una delle IST più diffusa nel mondo, soprattutto nelle donne al di sotto dei 20 anni e nei maschi tra i 20 e 25 anni. I nuovi casi sono oltre 120 milioni al mondo ogni anno; in Italia l’infezione colpisce da 2 a 10 persone sessualmente attive su 100.
Trasmissione : La Clamidia può essere trasmessa attraverso rapporti vaginali, anali ed orali. In una coppia, in cui uno dei due partner è infetto, la probabilità di trasmissione all’altro è del 10% e la durata media dell’infettività , se l’infezione non è curata, può arrivare fino ad 1 anno, potendo tuttavia persistere anche per alcuni anni. E’ possibile che sia trasmessa dalla madre infetta al neonato al momento del parto, così come è accertata la trasmissione attraverso oggetti usati per il piacere sessuale.
Sintomi e Segni Otto donne su dieci e sei maschi su dieci non hanno nessun sintomo. Uomo: bruciori urinari, fuoriuscita di liquido dalla punta del pene, arrossamento del glande, dolore e gonfiore dei testicoli Donna: perdite vaginali, sanguinamento intermestruale o dopo aver fatto l’amore, dolori al basso ventre, dolori durante i rapporti sessuali, disturbi urinari. Per entrambi: perdite liquide o sanguinamento dall’ano, prurito o più raramente sanguinamento rettale, dolori o costipazione in caso di infezione anale. Talora provoca congiuntivite.
Nelle donne. la Clamidia può provocare a volte un'infiammazione delle ghiandole di Bartolini. L’infezione, specie se non trattata, può diffondersi all’utero e alle tube di Falloppio causando una Malattia Infiammatoria Pelvica (MIP) con conseguenti dolori al basso ventre e che può esitare in infertilità e possibili gravidanze extrauterine Nell’uomo le complicanze sono più rare: a volte l’infezione può raggiungere i testicoli causando infiammazione (con dolore, febbre) e, più raramente, infertilità. Il ruolo della C. come causa di prostatite è ancora controverso ma certamente un legame esiste. In entrambi: si può avere una congiuntivite che è provocata inconsapevolmente dallo stesso paziente perché trasporta il batterio con le mani non lavate dai genitali agli occhi. Molto raramente (meno dell’1% dei casi ) può svilupparsi artrite reattiva (prima detta Sindrome di Reiter) caratterizzata da artrite, disturbi genitali e congiuntivite insieme.
Se la Clamidia viene contratta in gravidanza è più facile che si presenti un parto pretermine o la nascita di un bambino di basso peso. La madre può trasmettere l’infezione al neonato al momento del parto: il bambino può sviluppare una infezione agli occhi o ai polmoni.
Le persone con Clamidia rischiano 6 volte di più di essere contagiate dall’infezione da HIV durante un rapporto non protetto con una persona sieropositiva.
La diagnosi si fa analizzando in laboratorio le secrezioni genitali del paziente. Con i nuovi metodi di indagine è possibile eseguire la diagnosi utilizzando un campione di urine o attraverso un piccolo cottonfioc che viene inserito in vagina o nell’ano o strisciato in gola. Questo prelievo può essere fatto anche dal paziente stesso L'infezione da Clamidia si cura facilmente con un ciclo di antibiotici. La cura può avere durata variabile, da uno ad un massimo di 15-20 giorni. Dopo la cura si è in genere guariti ma non sono rare le ricadute o reinfezioni. Ogni ricaduta aumenta il rischio di complicanze e di infertilità. Dopo il primo episodio di malattia non si acquisisce una immunità protettiva, quindi ci si può ammalare più volte nella vita . Nella donna è consigliabile sempre eseguire un secondo esame dopo 30-40 giorni dal termine della cura.
Tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti nei sei mesi precedenti andrebbero avvisati e indirizzati ad uno specialista per visita, eventuali esami e trattamento. E’ necessario astenersi dai rapporti sessuali sino alla fine della terapia per evitare una re-infezione. La cura va fatta in coppia!!!.
Oltre alle regole generali di prevenzione attraverso il sesso sicuro, ricorda che l’uso del profilattico è efficace nel prevenire l'infezione. E’ fortemente raccomandato eseguire annualmente un test per Clamidia nelle donne al di sotto dei 25 anni e, più in generale, ogni qualvolta si abbiano rapporti senza preservativo con il nuovo partner.
E’ una delle infezioni sessualmente trasmesse più diffuse, soprattutto tra i giovani; Molto spesso non produce sintomi. Se non curata, la Clamidia può provocare danni permanenti all’apparato riproduttivo nella donna. La diagnosi può essere fatta facilmente con un’analisi di laboratorio. Si cura con un ciclo di antibiotici: la cura va fatta in coppia. Il profilattico è efficace nel prevenire l'infezione. E’ fortemente raccomandato eseguire annualmente un test per Clamidia nelle donne al di sotto dei 25 anni.
Posso prendermi la Clamidia usando un bagno in comune? Assolutamente no! Possiamo fare sesso col preservativo durante il trattamento? No….aspettate 7 giorni dopo la fine della terapia e sarete assolutamente sicuri a patto che il trattamento sia stato fatto da tutti e due (o tre o quanti siete...) Il mio partner non ha nessun disturbo: deve essere visitato e curato? Assolutamente si! Ricorda che nella maggioranza dei casi l’infezione non dà disturbi e non si vede. Ho avuto un solo partner ed il suo test è negativo: come è possibile? Che devo fare? E’ raro ma possibile e le cause possono essere molte. Anche in questi casi comunque è necessario il trattamento di coppia. Posso rimanere incinta dopo che ho avuto la Clamidia? Certo! A patto che sia stata curata e che non vi siano state infezioni precedenti che abbiano provocato danni alle tube. Se hai dubbi è consigliabile chiedere aiuto allo specialista Ginecologo.